Un giorno della vita
Milano, Lerici, 1960


L'esordio di Giorgio Orelli come narratore avviene, in volume, in una collana dell'editore Lerici diretta da Romano Bilenchi e Mario Luzi. Tutti i tredici racconti del libro erano già usciti altrove (per lo più in riviste quali «La Chimera», «Letteratura» e «Paragone») e vengono ripresi con alcune varianti. Orelli torna così all'iniziale vocazione narrativa che gli aveva dettato i mini-racconti per la Pagina Letteraria del «Corriere del Ticino» nei primi anni quaranta. Il libro si aggiudica il Premio Libera Stampa per il 1960.

Pane e coltello. Cinque racconti di paese
testi di Piero Bianconi, Giovanni Bonalumi, Plinio Martini, Giorgio Orelli e Giovanni Orelli
fotografie di Alberto Flammer
Locarno, Armando Dadò, 1975


Nata per iniziativa dell'editore locarnese, l'antologia di testi dei cinque prosatori meglio rappresentativi della Svizzera italiana ospita un inedito di Orelli, Autunno a Rosagarda, il secondo capitolo di un ciclo di racconti (Primavera a Rosagarda era un testo compreso in Un giorno della vita) cui lavorerà senza concluderlo fino alla morte.

Luci e figure di Bellinzona
negli acquerelli di William Turner
e nelle pagine di Giorgio Orelli
a cura di Virgilio Gilardoni
Bellinzona, Casagrande, 1978


L'edizione, promossa dalla Società Bancaria Ticinese in occasione dei suoi 75 anni, è curata da Virgilio Giardoni e presenta quindici riproduzioni a colori di vedute di Bellinzona tratte dagli acqurelli del pittore inglese, assieme al racconto inedito di Orelli Pomeriggio bellinzonese. Esistono due versioni della pubblicazione, una delle quali in forma di cartella d'arte a tiratura limitata con fogli sciolti.

Un giorno della vita
Erzählungen Italienisch und Deutsch
übersetzt und mit einem Nachwort von Julia Dengg
mit einem Vorwort von Pietro De Marchi
Zürich, Limmat Verlag, 2014


Pubblicato nelle settimane immediatamente successive alla morte, il volume dell’editrice Limmat riproduce per intero l'eponima raccolta di racconti stampata da Lerici nel 1960. La presenza del testo a fronte e la mancata traduzione del titolo sono felici scelte editoriali rivolte anche al pubblico italofono, che da tempo chiedeva una nuova edizione delle prose orelliane.