GIORGIO ORELLI
Tutte le poesie
A cura di Pietro De Marchi
Introduzione di Pier Vincenzo Mengaldo
Bibliografia di Pietro Montorfani
Milano, Mondadori, 2015


Ticinese, autore di importanti saggi su Dante, Petrarca, Pascoli e Montale, traduttore del Goethe lirico, Giorgio Orelli è uno dei maggiori poeti in lingua italiana del secondo Novecento. Dopo l'esordio nel '44 con Né bianco né viola, prefato da Gianfranco Contini, s'impone all'attenzione della critica nei primi anni Cinquanta, quando le sue poesie sono accolte, insieme a quelle di Sereni, Risi e altri, nella Linea lombarda di Anceschi, e con quelle di Zanzotto, Pasolini e Cattafi nell'altrettanto "storica" Quarta generazione di Piero Chiara e Luciano Erba. Qui, tuttavia, sono già evidenti le premesse di un percorso poetico autonomo, che ha saputo mantenere negli anni un originale equilibrio tra fedeltà alla tradizione e motivato sperimentalismo. Come osserva Pier Vincenzo Mengaldo, nel succedersi delle principali raccolte i versi di Orelli dimostrano una straordinaria aderenza agli "oggetti" e alla realtà, alla vita e alle "occasioni" come privilegiate fonti di poesia: da L'ora del tempo (1962) a Spiracoli (1989), passando per la tappa fondamentale di Sinopie (1977), questo poeta capace di alternare grazia ironica e forte preoccupazione etica e civile approfondisce quella dimensione epigrammatico-narrativa che lo contraddistingue e che giunge a compimento con Il collo dell'anitra (2001), per offrire una prova ulteriore nel laboratorio inedito del suo "quinto" libro, L'orlo della vita, ora pubblicato grazie al lavoro filologico di Pietro De Marchi.

(dalla quarta di copertina)

Lezioni bellinzonesi 8
Testi e interventi di e su Giorgio Orelli
a cura di Fabio Beltraminelli
Bellinzona, Casagrande, 2015


Con la presente raccolta si è inteso rendere omaggio al poeta Giorgio Orelli, scomparso nel novembre del 2013 alla veneranda età di 92 anni. Considerato una delle più autorevoli voci della letteratura italiana contemporanea, è stato un personaggio la cui attività infaticabile di poeta, narratore, traduttore e critico letterario ha spaziato in diverse direzioni e a più livelli. La prima delle due sezioni che compongono la silloge accoglie le lezioni del dedicatorio su Manzoni, Leopardi, Parini e le sue considerazioni su tre raccolte poetiche di altrattanti amici; la seconda riunisce i contributi di Cesare Segre, Stefano Agosti, Ezio Raimondi e Pietro De Marchi, che lo hanno onorato con la prentazione di alcune sue opere in poesia e di critica.

(dalla quarta di copertina)

PIETRO DE MARCHI
Dove portano le parole
Sulla poesia di Giorgio Orelli e altro Novecento
Lecce, Manni, 2002


Poeta, per Giorgio Orelli, è chi asseconda l'iniziativa del linguaggio e va dove portano le parole, «où mènent les mots», come egli ripete con Valéry, ma «senza umiliare i contenuti, premuto anzia da essi». In questo equilibrio tra il partito preso delle parole e l'attenzione alle cose vere fuori della mente si è sempre mosso il lavoro poetico di Orelli, da L'ora del tempo (1962) a Sinopie (1977), a Spiracoli (1989), all'ultima recente raccolta: Il collo dell'anitra (2001). Gli otto saggi dedicati all'opera in versi di Orelli, in quanto poeta e traduttore di altri poeti (soprattutto di Goethe), costituiscono il primo tentativo di monografia su una delle voci più originali della lirica italiana del secondo Novecento.

(dalla quarta di copertina)

Giorgio Orelli. I giorni della vita
a cura di Pietro De Marchi
con la collaborazione di Simone Soldini
Mendrisio, Casa Croci, 2011


Il catalogo della mostra allestita a Mendrisio nell'estate del 2011, per festeggiare i novant'anni dello scrittore, presenta manoscritti, dattiloscritti, lettere e traduzioni (una selezione di quelli esposti a Casa Croci) assieme ai testi critici di Pietro De Marchi, Giovanni Orelli, Antonio Rossi, Fabio Pusterla, Simone Soldini e a un racconto di Tommaso Soldini. Chiudono il libro quattro «ricordi» di Giorgio Orelli (su Eugenio Montale, Gianfranco Contini, Giovanni e Vanni Scheiwiller) qui ristampati da diverse sedi.

Giorgio Orelli poeta e critico
a cura di Claudio Mésoniat
conversazioni con Gianfranco Contini,
Giovanni Pozzi, Ezio Raimondi e Andrea Zanzotto
Lugano, Radiotelevisione della Svizzera italiana, 1980


Il libro raccoglie due interviste a quattro celebri letterati e critici mandate in onda dalla Radio della Svizzera italiana tra il settembre 1977 e il febbraio 1979. La conversazione con Contini, nella quale il filologo di Domodossola coniò per Orelli la fortunata formula di «toscano del Ticino», era già apparsa sul quotidiano ticinese «Il Dovere» il 17 novembre 1979.